Any tradition was non-existent, market demand was timid and weak, knowledge of the method was theoretical although in-depth, we only had the grapes (Vermentino), the technology and a great desire to have fun.
The story of Zinfandel Sinfarosa begins with a suitcase full of scions
of one of the most prestigious Zinfandel vineyards in America
(Ridge’s Geyserville) brought to Manduria and overgrafted right in the Sinfarosa area, alongside other primitivo vineyards to observe similarities and differences.
Awarded several times with the Tre Bicchieri by Gambero Rosso, it is the only non-American wine admitted to the ZAP (Zinfandel Advocates and Producers) Grand Festival in San Francisco.
A Reserve that comes from the desire to stop and remember.
What we were, where we started…
From the old cellars built between the foundations of our peasant houses and the rituals of when we opened the old “capasoni” left to mature a wine that had whispered promises of longevity.
Producing real wines, inspired by a vocation for the territory and the tradition of our region. While indulging in small experiments and innovations, we shy away from the seduction of market trends: our Primitivi don’t have significant quantities of residual sugar.
Our rosé doesn’t have a Provencal color, our Riserva is never less than 10 years old, our Susumaniello only comes from the vineyards we originally rediscovered in 1996, and later shared for the benefit of all other producers
Spazio Primitivo was born in Manduria, in the historic winery of Costantino Perrucci which, from the 70s to the end of the 90s, exported hundreds of millions of liters of bulk wine throughout Europe.
A place where to taste, savor, be surprised, get excited.
Felline Soc. Agricola a.r.l.
S.Comunale Santo Stasi I, 42
74024 Manduria (Ta) Italia
P.I. – C.F. 02939250730
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Attraverso la collaborazione con viticultori di territori diversi della regione ed enologi con esperienze nelle vinificazioni di qualità, vengono “offerti” alla conoscenza di giornalisti e importatori le nuove produzioni da uve fino ad allora del tutto trascurate o sconosciute:
Ottavianello, Susumaniello (recuperato da Gregory con l’azienda Torre Guaceto), Fiano Minutolo (azienda Sammartino), oltre a nuove versioni di Negroamaro e Malvasia Nera (azienda Castel di Salve), Moscato Reale di Trani (azienda De Filippo), uva di Troia e Montepulciano (azienda Paolo Petrilli) e ovviamente la zonazione di Primitivo (terra rossa, bianca, nera e sabbia).
L’Accademia dei Racemi annovera tra le consulenze, oltre a Roberto Cipresso e Fabrizio Perrucci, Enzo Moiso, Luca Boaretti. Tuttora alcune aziende create dall’Accademia dei Racemi sono presenti con onore sul mercato.
Oltre a far parlare di sé per i propri vini, l’Accademia dei Racemi diventa un riferimento unico nel panorama regionale per la ricerca, lo studio, la sperimentazione dei vitigni autoctoni.
Per gli esami condotti sulle relazioni tra Primitivo e Zinfandel, la storia e le sperimentazioni, nonché la richiesta di aggiornamento dell’elenco dei sinonimi regolamentato dalla Unione Europea, Gregory Perrucci viene ammesso come unico “membro non americano” nella prestigiosa associazione californiana denominata Zap (Zinfandel Advocates and Producers).
Alcuni anni dopo, precisamente nel giugno 2002 dopo la decretazione scientifica dell’identità tra Zinfandel e Primitivo, nonché tra essi e il croato Crnjelak Kastelansky, è relatore al primo Convegno Internazionale sullo Zinfandel. Tiene una relazione sulle origini del primitivo e i suoi rapporti con lo Zagarese (scomparso) in una sessione congiunta con Doug Beckett (enologo californiano) e il mitico Miljenko Grgich, icona dell’enologia americana per avere prodotto due dei vini che nel concorso mondiale di Parigi del 1976 alla cieca sbaragliarono i vini francesi.