TITOLO EDMOND DANTES

Edmond Dantes: Spumante Metodo Classico Pas Dosè

Curiosità e amore verso il “meraviglioso mondo del vino” sono stati gli irrefrenabili impulsi per intraprendere un’avventura insolita e rara nella nostra regione: fermentare in bottiglia per fare uno spumante classico.

Inesistente qualsiasi tradizione, timida e flebile la domanda di mercato, teoriche benchè approfondite le conoscenze di metodo, avevamo solo l’uva (vermentino e chardonnay), la tecnologia e tanta voglia di divertirci.

Abbiamo così prodotto solo dei magnum da 1,5 litri, con l’unica e originaria intenzione di sperimentare, imparare e condividerli con “vinentusiasti” come noi: esclusivamente in cantina, prima o dopo degustazioni tecniche, durante gli eventiche organizziamo a Spazio Primitivo, ma sempre in una visione di “esperienza”, convivialità, gioia del tutto private.

Non soltanto avevamo deciso di non mettere sul mercato quei 2000 magnum di spumante, ma persino di non completarne la produzione con la sboccatura (dégorgement) e il confezionamento.

E’ molto più divertente fare il dégorgement à la volée negli scantinati e scolarsi la bottiglia nuda e cruda al momento!

Invece, accadeva sempre più spesso che gli ospiti che vivevano l’incredibile esperienza del dégorgement à la volée e partecipavano all’assaggio della bollicina “liberata” ne restassero favorevolmente impressionati e ne volessero acquistarequalche magnum per sé e per gli amici.

Fu così che Edmond Dantès intraprese la via della libertà.

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La storia del nostro Spumante Metodo Classico Pas Dosè

Etichetta ambientale
Edmond Dantes
eti bottiglia s
Bottiglia
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Tappo
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Gabbietta
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Capsula
Per lo smaltimento dei materiali consultare il rispettivo comune di riferimento
accademia dei racemi
Nel 1997 Gregory Perrucci avvia il progetto Accademia dei Racemi, con lo scopo di individuare, sperimentare e portare sul mercato le varietà autoctone della Puglia.

Attraverso la collaborazione con viticultori di territori diversi della regione ed enologi con esperienze nelle vinificazioni di qualità, vengono “offerti” alla conoscenza di giornalisti e importatori le nuove produzioni da uve fino ad allora del tutto trascurate o sconosciute:

Ottavianello, Susumaniello (recuperato da Gregory con l’azienda Torre Guaceto), Fiano Minutolo (azienda Sammartino), oltre a nuove versioni di Negroamaro e Malvasia Nera (azienda Castel di Salve), Moscato Reale di Trani (azienda De Filippo), uva di Troia e Montepulciano (azienda Paolo Petrilli) e ovviamente la zonazione di Primitivo (terra rossa, bianca, nera e sabbia).

L’Accademia dei Racemi annovera tra le consulenze, oltre a Roberto Cipresso e Fabrizio Perrucci, Enzo Moiso, Luca Boaretti. Tuttora alcune aziende create dall’Accademia dei Racemi sono presenti con onore sul mercato.

Oltre a far parlare di sé per i propri vini, l’Accademia dei Racemi diventa un riferimento unico nel panorama regionale per la ricerca, lo studio, la sperimentazione dei vitigni autoctoni.

Per gli esami condotti sulle relazioni tra Primitivo e Zinfandel, la storia e le sperimentazioni, nonché la richiesta di aggiornamento dell’elenco dei sinonimi regolamentato dalla Unione Europea, Gregory Perrucci viene ammesso come unico “membro non americano” nella prestigiosa associazione californiana denominata Zap (Zinfandel Advocates and Producers).

Alcuni anni dopo, precisamente nel giugno 2002 dopo la decretazione scientifica dell’identità tra Zinfandel e Primitivo, nonché tra essi e il croato Crnjelak Kastelansky, è relatore al primo Convegno Internazionale sullo Zinfandel. Tiene una relazione sulle origini del primitivo e i suoi rapporti con lo Zagarese (scomparso) in una sessione congiunta con Doug Beckett (enologo californiano) e il mitico Miljenko Grgich, icona dell’enologia americana per avere prodotto due dei vini che nel concorso mondiale di Parigi del 1976 alla cieca sbaragliarono i vini francesi.